È stata valutata la frequenza e i fattori predittivi legati all’innalzamento della pressione intraoculare nei pazienti con degenerazione maculare senile neovascolare sottoposti a iniezioni intravitreali unilaterali di Ranibizumab ( Lucentis ) e/o Bevacizumab.
Sono state esaminate retrospettivamente le cartelle cliniche di 207 pazienti con degenerazione maculare senile neovascolare che necessitavano di un intervento alla retina in un periodo di 6 mesi.
I dati registrati includevano informazioni demografiche, dati clinici, il numero totale di iniezioni di Bevacizumab e Ranibizumab ricevute e pressione intraoculare ad ogni visita.
Sono stati rilevati gli aumenti sopra il basale della pressione intraoculare ( superiore a 5, 10 o 15 mm Hg ) in due o più visite consecutive mentre i pazienti erano in trattamento.
Per quanto riguarda le principali misure di esito, la frequenza di elevazione della pressione intraoculare è stata confrontata tra occhi trattati e non-trattati.
Inoltre, tra gli occhi trattati, la frequenza e il rischio ( odds ratio, OR ) di avere un aumento della pressione intraoculare maggiore di 5 mmHg al di sopra del basale in due o più visite consecutive sono stati stratificati in base al numero di iniezioni.
Per l'analisi di regressione principale, la variabile di esito era un aumento della pressione intraoculare maggiore di 5 mmHg in due visite consecutive e la variabile indipendente principale era il numero totale di iniezioni.
Su due o più visite consecutive, l’11.6% degli occhi trattati, contro il 5.3% degli occhi non-trattati / di controllo, ha avuto un aumento della pressione intraoculare maggiore di 5 mmHg.
Il numero medio di iniezioni era più alto nei pazienti con un aumento della pressione intraoculare ( 24.4 ), rispetto a quelli senza un aumento della pressione intraoculare maggiore di 5 mmHg ( 20.4 ) in due o più visite consecutive.
E’ stata evidenziata una aumentata probabilità di avere una elevazione della pressione intraoculare maggiore di 5 mmHg ( 5.75; P=0.03 ) in due o più visite consecutive in pazienti trattati con 29 o più iniezioni rispetto a 12 o meno iniezioni.
Tra i fattori considerati, solo il numero totale di iniezioni ha mostrato un'associazione statisticamente significativa con una elevazione della pressione intraoculare superiore a 5 mmHg rispetto al basale in due o più visite consecutive in occhi trattati ( P=0.05 ).
In conclusione, un maggior numero di iniezioni intravitreali anti-fattore di crescita del endoteliale vascolare è associato a un aumentato rischio di innalzamento della pressione intraoculare superiore a 5 mmHg in due o più visite consecutive negli occhi con degenerazione maculare senile neovascolare trattati con Ranbizumab e/o Bevacizumab per via intravitreale. ( Xagena2012 )
Hoang QV et al, Ophtalmology 2012; 119: 321-326
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