Uno studio di coorte retrospettivo ha valutato i fattori di rischio per la retinite da Citomegalovirus ( CMV ) nei pazienti con viremia da Citomegalovirus dopo il trapianto di cellule staminali emopoietiche ( HSCT ).
Sono stati inclusi tutti i pazienti con viremia da Citomegalovirus rilevata mediante reazione a catena della polimerasi ( PCR ) dopo trapianto nel periodo 2009-2011.
I fattori di rischio per la retinite da citomegalovirus sono stati valutati in una coorte di 270 pazienti con viremia da citomegalovirus, sopravvissuti per 12 settimane o più dopo il trapianto e sottoposti a screening per la retinite da citomegalovirus.
Dei 708 pazienti sottoposti a trapianto di cellule staminali emopoietiche durante il periodo di studio, 363 ( 51% ) hanno sviluppato viremia da citomegalovirus dopo il trapianto.
Dei 363 pazienti con viremia da citomegalovirus, 270 sono stati sottoposti all'esame della retina per la retinite da citomegalovirus.
È stata rilevata retinite da citomegalovirus in 15 pazienti su 270 con viremia da citomegalovirus.
All'analisi univariata, il trapianto di cellule staminali emopoietiche HLA non-corrispondenti, il trapianto da un donatore non-consanguineo, il giorno dell’attecchimento del trapianto, il livello di picco del CMV DNA e la durata della viremia sono risultati associati a sviluppo di retinite da citomegalovirus.
All’analisi multivariata corretta, solo i livelli ematici di picco di CMV DNA hanno previsto lo sviluppo di retinite da citomegalovirus ( hazard ratio, HR=25.0 ).
Una ulteriore analisi di validità per area sotto la curva ROC ha mostrato che un cut-off di 7.64 x 104 copie/ml ha previsto meglio lo sviluppo della retinite da citomegalovirus in base ai livelli di CMV DNA nel sangue.
In conclusione, lo sviluppo di retinite da citomegalovirus deve essere attentamente controllata in pazienti con un significativo carico virale, che è rappresentato da un livello di picco di CMV DNA maggiore di 7.64 x 104 copie/ml e da una lunga durata della viremia da citomegalovirus, specialmente quando i pazienti hanno ricevuto il trapianto di cellule staminali emopoietiche da un donatore non-imparentato o HLA non-corrispondente e hanno mostrato ritardato attecchimento dei linfociti. ( Xagena2012 )
Jeon S et al, Ophtalmology 2012; 119: 1892-1898
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