Sono stati riportati gli esiti visivi e anatomici della monoterapia anti-fattore di crescita dell'endotelio vascolare ( VEGF ) nel trattamento della marcata emorragia submaculare secondaria alla degenerazione maculare senile neovascolare ( AMD ).
In uno studio retrospettivo interventistico, 19 occhi di 18 pazienti con degenerazione maculare senile neovascolare e fovea con emorragia submaculare che comprendeva una superficie superiore al 50% dell’area della lesione sono stati trattati con monoterapia anti-VEGF.
Le principali misure di esito hanno incluso la variazione media dell’acuità visiva rispetto al basale, il cambiamento medio dello spessore della lesione centrale rispetto al basale, il numero medio di iniezioni a 6 mesi e gli eventi avversi.
L’acuità visiva di Snellen è stata convertita per approssimarsi al punteggio ottenuto utilizzando le tavole ETDRS al fine di compiere analisi statistiche.
La variazione media del punteggio approssimativo ETDRS rispetto al basale era +12 lettere a 3 mesi ( P=0.003 ), +18 lettere a 6 mesi ( P=0.001 ) e +17 lettere a 12 mesi di follow-up ( P=0.02 ).
7 occhi hanno ricevuto Ranibizumab, 6 occhi hanno ricevuto Bevacizumab e 6 occhi li hanno ricevuti entrambi in vari momenti temporali.
Il numero medio di iniezioni a 6 mesi è stato pari a 4.7.
Lo spessore medio della lesione centrale secondo la tomografia a coerenza ottica è diminuito da 755 micron a 349 micron a 6 mesi di follow-up ( P=0.0008 ).
In conclusione, una monoterapia anti-VEGF può apportare miglioramenti visivi e anatomici negli occhi con marcata emorragia submaculare secondaria a degenerazione maculare senile neovascolare. ( Xagena2013 )
Shienbaum G et al, Am J Ophtalm 2013; 155: 6: 1009-1013
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