I pazienti con moderata ipermetropia possono necessitare di trattamento con una deviazione convergente dovuta alla maggiore accomodazione necessaria per mettere a fuoco l'immagine.
Questo strabismo può essere interamente o parzialmente corretto con occhiali o lenti a contatto per compensare l'ipermetropia. Senza correzione ottica, gli occhi rimangono deviati.
Nella esotropia parzialmente o completamente accomodativa, la chirurgia refrattiva è un'altra opzione di trattamento che permette la correzione sia di ipermetropia che di strabismo in un unico procedimento.
Per dimostrare l'efficacia della chirurgia refrattiva con laser ad eccimeri per correggere l'ipermetropia e lo strabismo convergente causati da accomodamenti compensatori di errore di rifrazione è stato compiuto uno studio prospettico, interventistico, non-comparativo su una serie di casi.
Lo studio ha presentato i casi di 23 pazienti ipermetropi con esotropia accomodativa totale o parziale trattati con LASIK ( laser in situ cheratomileusis ) in cui è stato raggiunto l'allineamento oculare totale o parziale senza bisogno di occhiali o lenti a contatto dopo l'intervento chirurgico.
Tra il 2000 e il 2010, 46 occhi di 23 pazienti affetti da ipermetropia ed esotropia accomodativa rifrattiva completa o parziale sono stati trattati con un laser a eccimeri e la tecnica LASIK.
Le principali misure di esito erano la refrazione in equivalente sferico e l'allineamento oculare pre-operatori e post-operatori.
L'età media era di 25 anni.
L’ipermetropia media era di 3.67 diottrie (D) prima dell'intervento chirurgico e 0.21 diottrie dopo l'intervento chirurgico ( P minore di 0.001 ).
L'angolo medio di deviazione senza correzione era di 21.0 diottrie prismatiche prima dell'intervento chirurgico e 3.7 diottrie prismatiche dopo l'intervento chirurgico ( P minore di 0.001 ).
In conclusione, la chirurgia refrattiva con laser a eccimeri è un'opzione promettente per il trattamento della esotropia accomodativa refrattiva. ( Xagena2012 )
Brugnoli de Pagano OM, Pagano GL, Ophtalmology 2012; 119: 159-163
Oftalm2012 Chiru2012
