Sebbene il trattamento intravitreale anti-fattore di crescita dell'endotelio vascolare ( VEGF ) rappresenti la terapia di prima linea per molte malattie della retina, la sua sicurezza sistemica è discutibile.
Si è valutato se la terapia anti-VEGF intravitreale possa essere associata a un aumentato rischio di mortalità, e quali variabili siano associate all'aumento in una revisione sistematica e meta-analisi.
Sono stati selezionati studi clinici randomizzati che hanno confrontato il trattamento intravitreale anti-VEGF con gruppi di controllo, e con follow-up di almeno 6 mesi.
L’esito primario era il tasso di mortalità per qualsiasi causa. Gli esiti secondari includevano le seguenti variabili: tipo di farmaco, numero di iniezioni, tempo di follow-up, diagnosi e rischio cardiovascolare.
In tutto 34 studi con 8.887 partecipanti sono stati inclusi nella meta-analisi. Per l’analisi di frequenza, modelli a effetti fissi e casuali hanno prodotto stime simili ( odds ratio, OR=1.34, P=0.09, e 1.34, P=0.17, rispettivamente ).
Per l'approccio bayesiano, valori a priori non-informativi e informativi hanno prodotto risultati simili ( OR, 1.34; 0.13 probabilità di OR inferiore o uguale a 1.00 e 1.40; 0.11 probabilità di OR inferiore o uguale a 1.00, rispettivamente ).
Le analisi di meta-regressione hanno mostrato il seguente rischio per 1 iniezione in più: OR di frequenza 1.12 ( P=0.005 ) e OR bayesiano 1.06 ( 0.06 probabilità di OR inferiore o uguale a 1.00 ).
In questo studio, non è stata trovata alcuna differenza nel tasso di mortalità tra trattamento intravitreale anti-VEGF e gruppi di controllo.
Sono necessari ulteriori dati per determinare se il tasso di mortalità aumenti nei pazienti che ricevono un numero maggiore di iniezioni. ( Xagena2020 )
Reibaldi M et al, JAMA Ophthalmol 2020; 138: 50-57
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