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Terapia anti-VEGF intravitreale per neovascolarizzazione coroideale secondaria a miopia patologica: risultati a 4 anni


È stato riportato l’esito visivo dopo 4 anni di follow-up in una serie di occhi fortemente miopi con neovascolarizzazione coroideale ( CNV ) trattati con farmaci anti-fattore di crescita dell’endotelio vascolare ( anti-VEGF ).

È stato effettuato uno studio retrospettivo, non-randomizzato, multicentrico, su 92 occhi fortemente miopi con neovascolarizzazione coroideale subfoveale trattati con iniezioni intravitreali ( IVI ) di anti-VEGF.

Il protocollo iniziale ( 1 vs 3 iniezioni ) è stato dettato dalle preferenze dei chirurghi e seguito da un regime mensile secondo necessità.
La migliore acuità visiva corretta ( BCVA ) è stata valutata al basale e poi mensilmente.

L'obiettivo primario era l’analisi dei cambiamenti nella migliore acuità visiva corretta.
L'effetto di età, equivalente sferico ( SE ) e farmaco utilizzato per il trattamento sono stati valutati come obiettivi secondari.

L'età media dei pazienti era di 57 anni. Il numero medio di lettere lette era 46.1 al basale, 55.5 a 12 mesi, 50.1 a 24 mesi, 54.2 a 36 mesi e 53.1 a 48 mesi ( P=0.000 iniziale vs 12, 24 e 36 mesi; P= 0.01 iniziale vs 48 mesi; test t di Student per dati appaiati ).

Il numero totale medio di iniezioni intravitreali è stato di 4.9.

L’equivalente sferico e il farmaco utilizzato nel trattamento non hanno influenzato l’esito visivo finale e il numero di iniezioni richieste.

In conclusione, Bevacizumab e Ranibizumab intravitreali rappresentano terapie efficaci e mostrano effetti clinici simili nella forte miopia con neovascolarizzazione coroideale.
Il guadagno di acuità visiva è stato mantenuto a 4 anni di follow-up. ( Xagena2013 )

Ruiz-Moreno JM et al, Br J Ophthalmol 2013; 97: 1447-1450

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