La Verteporfina è una sostanza fotosensibilizzante per la terapia fotodinamica, attivata da luce non generante calore, di bassa intensità, di lunghezza d’onda 689 nm.
L’attivazione genera la formazione di radicali liberi dell’ossigeno, citotossici.
La specificità e la captazione della Verteporfina da parte delle cellule target con un’alta espressione dei recettori per le LDL (lipoproteine a bassa densità), come cellule tumorali e dell’endotelio neovascolare, sono influenzate dall’impiego di formulazioni liposomali.
La terapia a base di Verteporfina selettivamente danneggia le cellule endoteliali neovascolari portando alla formazione di trombi e specifiche occlusioni dei vasi neovascolari della coroide nei pazienti con lesioni subfoveali con degenerazione maculare correlata all’età.
Ripetute applicazioni della terapia con Verteporfina migliora o mantiene l’acuità visiva nella maggioranza dei pazienti con neovascolarizzazione coroidea subfoveale secondaria a degenerazione maculare durante un periodo di osservazione di 1 anno in due grandi studi clinici.
I più comuni effetti indesiderati dopo impiego della Verteporfina sono stati: disturbi visivi, reazione al sito di iniezione, reazioni di fotosensibilità e dolore alla schiena correlato all’infusione.
(Scott LJ & Goa KL, Drugs 2000; 16: 139-146)
( Xagena 2000 )