I Ricercatori del Bristol Eye Hospital nel Regno Unito, hanno valutato, in modo retrospettivo, l’uso a lungo termine di un trattamento topico con corticosteroidi nei pazienti con cheratopatia bollosa pseudofachica dopo cheratoplastica penetrante.
Sono state esaminate 1.274 procedure di cheratoplastica penetrante per cheratopatia bollosa pseudofachica; il 91% degli interventi ( n=1.184 ) erano stati effettuati per ragioni legate alla visione.
Per l’87 di questi 1.184 interventi, % ( n=1.033 ) erano disponibili i dati di follow-up.
La principale misura di esito era la sopravvivenza dell’innesto.
La sopravvivenza a 3 anni dell’innesto per cheratopatia bollosa pseudofachica è stata del 65%.
I corticosteroidi topici sono stati utilizzati anche per oltre 18 mesi dopo la chirurgia nel 37% dei 1.033 trapianti di cornea.
Gli impianti dei pazienti non in trattamento con steroidi hanno mostrato una probabilità di fallimento 1.5 volte superiore ( hazard ratio [ HR ] 1.5; P
La mancanza di compatibilità HLA ( P = 0,006 ), la misura del trapano < o =7,50 mm e > o =8,00 mm ( P=0.03 ), l’età del ricevente inferiore a 65 anni ( P=0.003 ) e la vascolarizzazione corneale ( P= 0.04 ) hanno aumentato il rischio di fallimento dell’innesto.
In conclusione, l’uso a lungo termine dei corticosteroidi nel post-operatorio ha migliorato la sopravvivenza dell’innesto dopo cheratoplastica penetrante per cheratopatia bollosa pseudofachica.
Salvo controindicazioni per il singolo paziente all’uso di corticosteroidi topici a lungo termine, i medici dovrebbero prendere in considerazione la terapia steroidea di mantenimento a lungo termine. ( Xagena2009 )
Ross AH et al, Ophthalmology 2009; 116: 2369-2372
Oftalm2009 Farma2009